martedì 26 marzo 2013

HO SCOPERTO CHE...


A PROPOSITO DI LAVANDA...


L'OLIO ESSENZIALE DI LAVANDA

Secondo Santa Hildegard Von Bingen la lavanda procura “piaceri impudichi”, e nella tradizione popolare e nella farmacopea di mezzo mondo la lavanda ha sempre avuto un posto di elezione, sia come pianta fresca, secca e come olio essenziale. Nella pianta, una delle sostanze più importanti è il linalil acetato, appartenente alla famiglia chimica degli esteri, che hanno in comune la capacità di stimolare la produzione di serotonina. Una carenza di serotonina può evidenziarsi in disturbi nervosi dal mal di testa all'insonnia o in disturbi dell’apparato gastro-digestivo. Un’ altra sostanza molto importante è il linalolo, da cui la capacità antimicrobica e antinfiammatoria della lavanda. E poi la canfora, il cineolo... così la lavanda è anche espettorante, rinvigorente, antispastica, antipiretica... ma senza complicarci troppo la vita con la chimica, basta annusare una goccia di lavanda per sentire l’effetto che fa! Calma, rilassa, e con temporaneamente alza il tono dell’umore, insomma un vero equilibrante. 

UN OLIO, MILLE USI 

Per i principianti in aromaterapia, l’olio essenziale di lavanda è il primo da esplorare: versatile e praticamente innocuo, anche se sbagliate i dosaggi o dimenticate di diluirlo, nessun problema, si può usare anche puro. 
Su una puntura di insetto, un morso di ragno o una bruciatura, si può mettere l’olio di lavanda e tirare un sospiro di sollievo, il dolore scompare subito, insieme al rossore. E 7, 8 gocce nel diffusore in camera da letto, conciliano il sonno (per i bambini scegliere oli privi di canfora, come il mandarino e la vaniglia). 
Se invece soffrite veramente di insonnia, allora diluite in crema o olio vegetale una decina di gocce di olio essenziale, e poi massaggiate bene i piedi prima di andare a letto. Dopo tre giorni il sonno diventa regolare. 
Ma, al di là degli effetti terapeutici, l’olio di lavanda è molto utile da utilizzare, per esempio nei lavori domestici. Aggiungere 10 gc all'ultimo risciacquo in lavatrice, oppure vaporizzare sui panni da stirare qualche goccia, o aggiungetela nella bottiglia dell’acqua demineralizzata che usa te per stirare. Oppure preparate da soli con cera d’api e olio di jojoba una miscela per i mobili in legno. 
Anche le piante ne beneficeranno, se infestate dai parassiti. Magari aggiungete anche Crab Apple dei Fiori di Bach, e il successo è garantito. Per la pulizia dei pavimenti, nell'ultimo risciacquo mettere nel secchio un po’ di aceto, aggiungere 15 gc di lavanda, mescolare e poi aggiungere l’acqua. I pavimenti avranno un bel profumo, e soprattutto saranno disinfettati dai microbi e... dai pensieri ricorrenti (è un’ottima miscela anche per pulire gli ambulatori dei medici, degli psicoterapeuti e dei massaggiatori). 
Per i nostri amici, cani e gatti, si può spruzzare la cuccia con una miscela di alcol e 3 gc di lavanda (e geranio o tea-tree oil) per tenere lontane le pulci, ma state attenti alla sensibilità individuale dell’animale, infatti per impedire a un gatto di farsi le unghie o lasciare deiezioni nel luogo sbagliato, basta spruzzare la zona con una miscela composta da una tazza di acqua e 3 gc di lavanda e 3 gc di menta! 
Sono anni che non uso l'anti tarme negli armadi, appendo dei dischetti di carta assorbente con 8 gc di lavanda, e ripongo i maglioni nelle buste di plastica con batuffoli di cotone idrofilo impregnati di lavanda. E quando la bottiglia è finita? Non buttatela via, mettetela senza tappo in un cassetto, profumerà a lungo la vostra biancheria. 
Ah, un ultimo suggerimento: avete in programma un lungo viaggio aereo? Dieci o dodici ore seduti, e dopo un po’ le vostre caviglie saranno gonfie e doloranti? 2 o 3 gc di lavanda, meglio se precedentemente diluite in un po’ di crema, da massaggiare ogni tanto. Le vostre caviglie ringrazieranno. 
Carla Ribechini 
Aromaterapeuta 

COME AGISCE L'OLIO DI LAVANDA

L’olio essenziale rilassante di lavanda aiuta a tenere la tensione sotto controllo, regalando una sensazione di calma e serenità. Una peculiarità fondamentale degli  olii essenziali è che vengono percepiti come “odorosi” dal nostro olfatto.  A differenza degli altri sensi, le stimolazioni olfattive sono le sole a passare direttamente nella corteccia cerebrale, senza essere filtrate dal centro recettore del talamo per un'analisi preliminare. Le molecole aromatiche che si diffondono nell'aria raggiungono così la parte superiore delle cavità nasali. Qui le cellule olfattive, una volta sollecitate, trasformano lo stimolo chimico in impulsi elettrici che a loro volta stimolano i centri deputati all'odorato. Questo spiega come mai un odore o un profumo possa evocare istantaneamente ricordi estremamente vivi di esperienze vissute anche molto tempo addietro in modo molto più intenso di quello evocato da un'immagine o da un suono.
L’olio essenziale di lavanda è rilassante per eccellenza; se inalato, esercita un'azione riequilibrante del sistema nervoso centrale, essendo contemporaneamente sia tonico che sedativo; calma l'ansia, l'agitazione, il nervosismo; allevia il mal di testa e i disturbi causati dallo stress; svolge un'efficace azione rilassante in caso di turbe emotive, nervosismo, insonnia, ipertensione, tachicardia, stress. Concilia il sonno ed è molto utile in caso di bambini sovreccitati e che si addormentano con difficoltà.

- Inalazione: 

1 gc di olio essenziale di lavanda per ogni mq dell’ambiente in cui si diffonde, mediante bruciatore di essenze o nell'acqua degli umidificatori dei termosifoni per alleviare mal di testa, tensione nervosa, stress, insonnia.

- Uso esterno: 

le molecole degli oli essenziali hanno molta affinità con la pelle, quindi riescono molto facilmente a penetrare attraverso la cute, arrivando in profondità e raggiungendo in pochi minuti il circolo sanguigno, diffondendosi poi in tutto l’organismo.

Controindicazioni: 

in tutti questi casi è consigliabile usare l'olio essenziale di lavanda per via inalatoria o in frizione locale. L’olio essenziale di lavanda è considerato sicuro, per cui non ci sono particolari precauzioni alle quali attenersi. E' importante ricordare che l'utilizzo improprio degli olii essenziali può essere dannoso anche quando si utilizzano olii, che come la lavanda, sono considerati sicuri.


Per il massaggio: 
1 o 2 gocce di olio essenziale di lavanda diluite in un po’ di olio di mandorle dolci, per il massaggio dell'addome dei bambini, in caso di coliche, per far loro prendere sonno o rilassarli. Può anche essere usato per alleviare le punture di insetti e piccole ustioni.



Per il bagno rilassante: 
10 gc nell'acqua della vasca, emulsionare agitando forte l’acqua, quindi immergersi per 10 minuti per usufruire dell’azione calmante sul sistema nervoso.






NOTIZIE SULL'AROMATERAPIA...


L’aromaterapia è un metodo terapeutico che si avvale dell’uso di essenze aromatiche, dette anche oli essenziali, per curare vari disturbi a livello fisico, mentale e spirituale. Gli oli essenziali sono sostanze volatili e proprio per questo motivo riescono a essere facilmente percepiti dal nostro sistema olfattivo. Il termine aromaterapia è stato coniato verso il 1920, ma le sue origini sono assai più remote. I nostri antenati scoprirono che alcune piante aromatiche, se bruciate, erano in grado di alterare lo stato di coscienza. Gli effetti andavano da sensazioni di buonumore alla sonnolenza finanche a stati di euforia. È stato pressoché accertato che i primi ad usare l'Aromaterapia e gli oli essenziali furono gli antichi egizi. Essi utilizzavano grandi quantità di sostanze aromatiche durante le pratiche magiche, curative, per la cosmesi e l'imbalsamazione. 
Nei giardini botanici dell'antico Egitto crescevano le piante più rare e preziose che venivano tramutate in unguenti, medicine e profumi dai sapienti sacerdoti egizi tanto che molti saggi e medici da ogni parte del mondo giungevano in Egitto per apprendere tali tecniche. 
Anche nella cultura cinese antica l’erboristeria veniva associata sia all'agopuntura che a vari tipi di massaggio per curare le più svariate malattie. Anche altre culture erano dedite all’uso di erbe e profumi come ad esempio gli antichi greci che devono proprio agli egizi molte delle conoscenze medico-anatomiche, ma anche l'amore e il rispetto per gli aromi. 
I greci oltre a profumarsi il corpo e i vestiti aveno l’abitudine di aromatizzare anche cibi e bevande. 
I romani amavano trascorrere parecchio tempo nei famosi bagni spendendo grandi quantità di denaro per profumi e unguenti soprattutto tra i membri delle famiglie più ricche. 
Gli arabi compivano lunghi viaggi per procurarsi le merci desiderate. Tornavano dalle loro spedizioni in Estremo Oriente carichi di ogni tipo di spezia ed essenze tra cui mirra, noce moscata, sandalo, canfora, e chiodi di garofano. 
Durante il XII secolo in tutta Europa scoppiava la mania per i profumi arabi. 
Negli erbari medievali si trovano tantissimi riferimenti all'acqua di lavanda e a svariati modi per l’impiego degli oli essenziali. L’aromaterapia moderna è nata nel 1930.


Libri consigliati sull'Aromaterapia e gli Oli Essenziali  

Aromaterapia
Guarire con le essenze delle piante - Nuova edizione
Jean Valnet  








 Aromaterapia
Oltre 60 oli essenziali per ritrovare energia e benessere psicofisico
Francesco Padrini, M. Teresa Lucheroni






Manuale di Aromaterapia
Proprietà e uso terapeutico delle essenze aromatiche
Robert Tisserand







 Aromaterapia in Acqua
 Un bagno di benessere
Margò Valentine Lazzara






 

 Aromaterapia per tutti i giorni
Gli oli essenziali per la salute, per la bellezza e per la casa
Michael Kraus






 
Aromaterapia nella Casa Ecologica Facili ricette per la realizzazione di detergenti e profumi per la pulizia della casa
Laura Savo






 
Il Potere Curativo degli Oli Essenziali

Rudolphe Balz





domenica 24 marzo 2013

PIANTERO' LA LAVANDA



Curiosità
La lavanda era particolarmente amata dai Greci e dai Romani, che la adoperavano per bagni profumati; inoltre, spargevano la lavanda sui pavimenti per allontanare gli insetti e deodorare gli ambienti.





 
Caratteri botanici
 Pianta perenne che può raggiungere il metro di altezza, suffruticosa, con fusti eretti, ramificati e legnosi alla base; le foglie sono lineari o lanceolate, grigiastre, a margini rivoltati; all’apice degli steli una specie di spiga allungata e sottile, formata da fiori violacei o azzurrognoli. Fiorisce da giugno a settembre.

Coltivazione
La coltivazione può iniziare dalla semina per le specie botaniche, mentre è necessario riprodurre per talea tutti gli ibridi e le varietà orticole. Facile da coltivare, ha bisogno di sole e terreno ben drenato. Potare le piante ogni anno, dopo la fioritura, all’inizio dell’autunno oppure in primavera, se il clima è freddo e umido. 


Raccolta e conservazione
Tagliare i fiori in estate, appena si aprono, e utilizzarli freschi o essiccati. Per essiccarle, distribuire le spighe su un vassoio o preparare mazzetti da appendere.

 



 


Uso in cucina 
e proprietà terapeutiche 

In cucina, usare i fiori e le foglie con moderazione. I fiori si possono utilizzare per profumare lo zucchero nella preparazione di dolci e biscotti. Le foglie si possono impiegare per profumare l’agnello arrosto.
I fiori essiccati trasmettono un aroma persistente alla biancheria negli armadi.
L’olio essenziale è un profumo molto apprezzato.
La tisana a base di fiori di lavanda cura stati ansiosi, mal di testa, flatulenza, nausea, capogiri e alitosi.
Proprietà terapeutiche: antisettiche, antispasmodiche, sedative, aromatiche, bechiche.

venerdì 22 marzo 2013

 Quando una donna vive troppo addomesticata arriva ad un certo punto in cui in lei scatta qualcosa: è una fuga. 
E' positiva questa fuga. Perchè finalmente scappa dalle troppe richieste e impara a dire di no. Scappa dai troppi doveri e qualche volta inizia a fare solo quello che le piace. 
Scappa dal troppo perfezionismo e inizia ad accettarsi così come è. Scappa dalla paura di non essere mai all'altezza. Scappa...alla ricerca di se stessa...
Simona Oberhammer
La Via Femminile

lunedì 18 marzo 2013

DELLA SERIE: NON CIONDOLATE!

Mentre cercavo idee per tavoli & co. mi sono imbattuta in questa idea, che pubblico nonostante non abbia un ufficio da arredare. Hanno ideato questo tavolo con sedute "alternative" per rendere meno noiose le riunioni in ufficio...ma si potrebbe pensare anche ad averlo in casa..io dico che i bimbi (e non solo loro) sarebbero super felici!

































Ci sono manager "illuminati" che amano dotare le proprie sedi di lavoro di complementi d'arredo fuori dal comune, divertenti e forse anche un po’ irriverenti, per dare un tono diverso all’ufficio e distinguersi da tutti gli altri. 
E il tavolo da riunione Swing Table creato dal designer londinese Christopher Duffy ne è un brillantissimo esempio.
Si tratta di un tavolo da riunione in cui gli otto posti a sedere sono in verità otto posti… a dondolare! Le sedute infatti sono appese a mo’ di altalena a un’apposita struttura sovrastante, permettendo quindi alle persone di dondolarsi mentre attendono alla riunione.
Realizzato in materiali come legno e acciaio e disponibile in diverse dimensioni, colori e finiture, Swing Table rappresenta il vero colpo d’occhio in qualsiasi ufficio, e può anche essere messo in casa e utilizzato come tavolo da pranzo diverso e alternativo, per estendere il divertimento a tutta la famiglia.
Dedicato a tutte quelle persone che amano circondarsi di oggetti diversi dal solito, che attirano l’attenzione e strappano un sorriso, che rendono la casa o l’ufficio dei luoghi davvero unici dove vivere o lavorare e che prendono la vita in modo più leggero, canzonando un po’ la troppa seriosità che purtroppo ormai ci circonda.
Per saperne di più su questo interessante tavolo con sedute ad altalena ed eventualmente per informarvi sull’acquisto potete curiosare sul sito duffylondon.com

Ecco i vari colori:
 



sabato 16 marzo 2013

COMO' E COMODINI NAPOL

Che colore è più bello? 














Il comodino moderno Vera è reso unico dalla lavorazione che caratterizza il frontale: la linea del comodino è fortemente caratterizzata da una lavorazione "bombata" dei cassetti. 
Da questo morbido cambio di profondità sono ricavate le maniglie laterali che permettono di aprire i due cassetti: non vere e proprie maniglie, quanto invece delle incisioni ricavate dallo spessore del frontale, per un effetto di estrema armonia progettuale.
Questo comodino moderno fa parte della collezione L'Olmo di Napol, che propone una serie di arredi impiallacciati in vero legno di olmo, un'essenza dalle tonalità calde e dalle splendide venature, da sempre apprezzata nella realizzazione di mobili in legno.

Tutti i cassetti di Comò, Comodini e Settimanali hanno sponde interne realizzate in multistrato di legno massello di betulla. Il multistrato è un materiale di grande resistenza derivato dalla tranciatura dei tronchi in fogli sottili di 2 mm, poi uniti perpendicolarmente per garantire elevata resistenza, solidità e stabilità. L'effetto estetico è notevole e contraddistingue tutti i cassetti ed i cestoni degli arredi Napol.
Il fondo del cassetto è realizzato in legno di pioppo.

Finiture Disponibili
- olmo perla
- olmo brown
- rovere laccato poro aperto


















Il comò in legno Vera è realizzato in impiallacciato vero legno, disponibile nelle finiture legno essenza olmo e rovere laccato a poro aperto. L'olmo nei colori Perla e Brown, presenta due tinte che si distinguono per le tonalità completamente differenti. L'olmo Perla è un colore chiaro e luminoso che dona al comò in legno Vera un carattere giovane e moderno. L'olmo Brown è più scuro, e per questo motivo appare per certi versi più elegante pur conservando un aspetto attuale.
La linea del comò è fortemente caratterizzata da una lavorazione "bombata" delle superfici frontali. Da questo morbido cambio di profondità sono ricavate le maniglie laterali che permettono di aprire i tre cassetti: non vere e proprie maniglie, quanto invece delle incisioni ricavate dallo spessore del frontale, per un effetto di estrema armonia progettuale.
La struttura è caratterizzata da spessori importanti, una scelta costruttiva che accomuna tutti i gruppi letto Napol, pensati per durare nel tempo.

Finiture Disponibili
- olmo perla
- olmo brown
- rovere laccato poro aperto


Lavorazione Caratterizzante
Il gruppo letto Vera è reso unico dalla posizione delle maniglie, ricavate dai frontali, e dalla curvatura dei frontali. Il frontale curvato è una soluzione estetica di grandissima eleganza, e permette di ricavare lo spazio necessario al posizionamento delle maniglie.
I fianchi del gruppo letto Vera sono realizzati con impiallacciatura "a telo": una lavorazione che conserva la bellezza delle venature permettendo la continuità dell'impiallacciatura su tutta la superficie del fianco, compresa la parte arrotondata.

venerdì 15 marzo 2013

ANCORA COLORI...



"Mi sembrava che l'anima viva dei colori emettesse un richiamo musicale, quando l'inflessibile volontà del pennello strappava loro una parte di vita".






  



fu particolarmente attratto dal nesso, che sentiva intenso e indissolubile, tra opera d'arte e dimensione spirituale

 Durante i suoi studi formulò interessantissime teorie circa questa relazione, arrivando a stilare piccole "schede informative" su alcuni dei colori presi in esame, inoltrandosi in un territorio affascinante, capace di mescolare le arti in un unico impasto vibrante.
Ecco, in sunto, quello su cui rifletteva:

Il colore può avere due possibili effetti sullo spettatore: un effetto fisico, superficiale e basato su sensazioni momentanee, determinato dalla registrazione da parte della retina di un colore piuttosto che di un altro; un effetto psichico dovuto alla vibrazione spirituale  attraverso cui il colore raggiunge l'anima.
L'effetto psichico del colore è determinato dalle sue qualità sensibili: il colore ha un odore, un sapore, un suono. Perciò il rosso, ad esempio, risveglia in noi l'emozione del dolore, non per un'associazione di idee (rosso-sangue-dolore), ma per le sue proprie caratteristiche, per il suo "suono interiore". 
Kandinskij utilizza una metafora musicale per spiegare quest'effetto: il colore è il tasto, l'occhio è il martelletto, l'anima è un pianoforte con molte corde.

Il colore può essere caldo o freddo, chiaro o scuro. Questi quattro "suoni" principali possono essere combinati tra loro: caldo-chiaro, caldo-scuro, freddo-chiaro, freddo-scuro. 
Il punto di riferimento per i colori caldi è il giallo, quello dei colori freddi è l'azzurro. Alle polarità caldo-freddo, Kandinskij attribuisce un doppio movimento: uno orizzontale e uno radiante. 
Il giallo è dotato di un movimento orizzontale che lo fa avanzare verso lo spettatore rispetto al piano in cui è fisicamente, e  di un movimento eccentrico-centrifugo perché si allarga verso l'esterno, abbaglia, respinge. 
L'azzurro è dotato di un movimento orizzontale che lo fa indietreggiare dallo spettatore ed è dotato di un movimento concentrico-centripeto perché si avvolge su se stesso, creando un effetto di immersione che attira lo spettatore.
 
Sempre in base alla teoria secondo la quale il movimento del colore è una vibrazione che tocca le corde dell'interiorità, Kandinskij descrive i colori in base alle sensazioni e alle emozioni che suscitano nello spettatore, paragonandoli a strumenti musicali

Wassily Kandinskij, Giallo, rosso, blu, 1925

Il giallo è dotato di una follia vitale, prorompente, di un'irrazionalità cieca; viene paragonato al suono di una tromba, di una fanfara. Il giallo indica anche eccitazione quindi può essere accostato spesso al rosso.

L'azzurro è il blu che tende ai toni più chiari, è indifferente, distante, come un cielo artistico; è paragonabile al suono di un flauto. 

Il rosso è caldo, vitale, vivace, irrequieto ma diverso dal giallo, perché non ha la sua superficialità. L'energia del rosso è consapevole, può essere canalizzata. Più è chiaro e tendente al giallo, più ha vitalità, energia. Il rosso medio è profondo, il rosso scuro è più meditativo. È paragonato al suono di una tuba.

L'arancione esprime energia, movimento, e più è vicino alle tonalità del giallo, più è superficiale; è paragonabile al suono di una campana o di un contralto. 

Il verde è assoluta mobilità in una assoluta quiete, fa annoiare, suggerisce opulenza, compiacimento, è una quiete appagata, appena vira verso il giallo acquista energia, giocosità. Con il blu diventa pensieroso, attivo. Ha i toni ampi, caldi, semigravi del violino.

Il viola, come l'arancione, è instabile ed è molto difficile utilizzarlo nella fascia intermedia tra rosso e blu. È paragonabile al corno inglese, alla zampogna, al fagotto. 

Il blu è il colore del cielo, è profondo; quando è intenso suggerisce quiete, quando tende al nero è fortemente drammatico, quando tende ai toni più chiari le sue qualità sono simili a quelle dell'azzurro, se viene mischiato con il giallo lo rende malto, ed è come se la follia del giallo divenisse "ipocondria". In genere è associato al suono del violoncello.

Il grigio è l'equivalente del verde, ugualmente statico, indica quiete, ma mentre nel verde è presente, seppur paralizzata, l'energia del giallo che lo fa variare verso tonalità più chiare o più fredde facendogli recuperare vibrazione, nel grigio c'è assoluta mancanza di movimento, che esso volga verso il bianco o verso il nero.

Il marrone si ottiene mischiando il nero con il rosso, ma essendo l'energia di quest'ultimo fortemente sorvegliata, ne consegue che esso risulti ottuso, duro, poco dinamico. 

Il bianco è dato dalla somma (convenzionale) di tutti i colori dell'iride, ma è un mondo in cui tutti questi colori sono scomparsi, di fatto è un muro di silenzio assoluto, interiormente lo sentiamo come un non-suono. Tuttavia è un silenzio di nascita, ricco di potenzialità; è la pausa tra una battuta e l'altra di un'esecuzione musicale, che prelude ad altri suoni.

Il nero è mancanza di luce, è un non-colore, è spento come un rogo arso completamente. 

È un silenzio di morte; è la pausa finale di un'esecuzione musicale, tuttavia a differenza del bianco (in cui il colore che vi è già contenuto è flebile) fa risaltare qualsiasi colore.





giovedì 14 marzo 2013

VIVI SPETTINATA

Le donne vivono troppo spesso con il pettine tra i capelli, cercando di metterli al loro posto, uno per uno. Ma per toccare la propria anima c'è anche bisogno di vivere spettinate. 
 

• Cerca uno spazio per te, metti una musica che ti piace a tutto volume, e poi balla come vuoi, muovendo il tuo corpo intensamente e creativamente. Alla fine guardati allo specchio: spettinata e vitale!
 
• Corri su un prato, con il vento tra i capelli, poi lasciati cadere a terra e guardati nel cielo: spettinata e selvaggia!
 
• Fai l'amore con passione e abbandonati al tuo corpo vivo e sensibile poi guardati negli occhi dell'altra persona: spettinata e passionale!
 
• Gioca con i bambini e divertiti con loro, poi guardati nella gioia dei loro corpi: spettinata e bambina!
 
• Ridi a crepapelle, fino a non poterne più poi guardati nel tuo sorriso: spettinata e felice!
 
• Dai spazio alle tue idee senza preoccuparti dei giudizi, tuffati nei tuoi progetti anche se ti vogliono fino a tarda notte e poi guardati alla luce dei tuoi nuovi percorsi: spettinata e piena di voglia di fare!
 
• Esci senza trucco, con il vestito che ti fa star più comoda e sentiti speciale semplicemente perché sei tu e poi guardati nel mondo che ti circonda: spettinata e unica!
 
• Emozionati senza trattenere nulla, fai scorrere le sensazioni come un fiume che ti porta dove è giusto andare, abbandonati al tuo sentire profondo e poi guardati dentro: spettinata e connessa a te stessa!
 
• Ama fino a perdere il fiato, ama senza pensare cosa riceverai in cambio, ama solo perché l'amore ti scuote come nient'altro può fare e poi guardati nel tuo cuore: spettinata e intensamente viva!
 
Simona Oberhammer - La Via Femminile

venerdì 8 marzo 2013

TINTEGGIATURA**

IL COLORE CHE HO SCELTO COME PRINCIPALE DELLA CASA E' IL GRIGIO CHIARO.
OGNI STANZA AVRA' UNA TINTA SUPPLEMENTARE, SCELTA DA OGNI COMPONENTE DI QUESTA FAMIGLIA.

Qual è il significato dei colori? Cosa può indurre una persona a preferire un colore anzichè un altro? Il colore più affine ai propri gusti o quello più lontano possono svelarti diversi aspetti del tuo carattere. Inoltre la predilezione per un determinato colore può corrispondere a un ben preciso stato d'animo o momento della vita di una persona. Anche il temperamento di un individuo può essere svelato dalla scelta di un colore come pure le attitudini e il carattere.


Significato e proprietà del colore Grigio
Il colore grigio è simbolo di distacco che denota un atteggiamento di auto protezione. 
Il grigio conferisce neutralità o comunque un atteggiamento di prudente attesa di fronte alle scelte. Questo colore aiuta nella propria difesa e protezione, accresce saggezza e prudenza ma al contempo rende distaccati e introversi.

IL COLORE SUPPLEMENTARE CHE HO SCELTO IO E' L'OTTANIO (ovviamente) CHE NASCONDE UN PO' DI VERDE, UN PO' DI AZZURRO.

Significato e proprietà del colore Verde

Il colore verde simboleggia la perseveranza e la conoscenza superiore. Associato al quarto Chackra, nello spettro della luce si colloca tra il giallo e l’azzurro. Il colore verde emana senso di equilibrio, compassione e armonia; trasmette amore per tutto ciò che riguarda il regno naturale favorendo il giusto contatto con le leggi della natura e con il rispetto delle tradizioni. Oltre ad avere un effetto calmante, il colore verde infonde senso di giustizia e grandezza d’animo oltre a conferire tenacia e perseveranza nel seguire i propri progetti. 

contro, il verde crea una sorta di resistenza ai cambiamenti. Risultato della combinazione dei colori blu e giallo il verde rappresenta anche la tensione, risultato del senso di quiete emanata dal blu e dell’energia infusa dal giallo. Il colore verde inoltre, rappresenta l’energia accumulata non esternata portando, sovente, ad un eccessivo autocontrollo e bisogno di dominare sia le persone che gli eventi.


Significato e proprietà del colore Azzurro

Il colore Azzurro, collocato tra il verde e l’indaco nello spettro luminoso, è simbolo di comunicazione attraverso la creatività. Colore emblema della lealtà e dell’idealismo, trasmette senso di pacatezza aiutando la meditazione e l’estroversione. Inoltre stimola il sonno e favorisce i rapporti di diplomazia. Associato al quinto Chackra il colore azzurro tende, inoltre, a favorire l’abbassamento della pressione arteriosa.

(Da ilgiardinodegliilluminati.it)  

 

NOTTURNO...

Ho scoperto che cosa mi piace smettendo di sopportare quello che non mi piace.
Ho scoperto quello che non voglio essere quando ho vomitato quello che ero. 
Ne ero stufa, ne avevo le tasche piene di quest'essere così complicato che si avvitava su se stesso per soli fini estetici.
Sembra che qualcuno un giorno abbia deciso che dovevo essere un'emerita stronzetta, fastidiosa e infastidita da molte cose. 
Ho scoperto che mi piaceva dare la colpa agli altri. Ecco. L'ho rifatto. Ho pensato che l'ha deciso qualcun'altro che dovevo essere una fetusa, quando in realtà me la sono coltivata tutta da me sta faccenda. Mi sono costruita un bel personaggio, tipo quello delle strafiche degli X-men, forti e dotate di assurde capacità di controllo: controllare l'acqua, il fuoco, le emozioni, l'aspetto. Cose dell'altro mondo. Si possono fare solo a Hollywood. 
A Bari no.
Oggi sono certa che se avessi ceduto prima non sarei implosa. Sono altrettanto certa che se avessi ceduto senza strafare, non sarei qui "a scoprire". 
Sono fatta così. Ci devo sbattere con fracassamento. Sennò non vale.
Mi dispiace solo aver perso qualcosa per strada. 
Ho guadagnato, non c'è dubbio, ma ho anche perso.
Ho guadagnato una visione più pacifica del mondo. Non cerco più lo scontro, non urlo più come se mi stessero squartando solo perchè un pezzo del puzzle non combacia. Non faccio più la saccente, non ostento. Tendo ad ascoltare, meno a bacchettare. Non voglio più quella maestrina odiosa che ero. 
Voglio condividere. Voglio pacificare le discordanze. E ho capito che tutto ha un peso, e che spesso è sopravvalutato, non è il caso di farla grossa.
Ma soprattutto, dio santo, voglio disimparare a controllare. L'ipercontrollo è una gran fregatura! Non serve a nessuno, ti fotte la testa e ti logora lo stomaco. 
E poi diciamolo, la pretesa di controllare sfugge alla realtà, perchè col cavolo che si può mettere mano e visto su tutto. Metti l'imprevisto. Non lo amo, perchè non posso essere perfetta nella risposta. Non sono rapida nella contromossa, perchè tendo a calcolare troppo, non so andare di pancia, vado di testa, e la testa inizia a inseguire un pallottoliere impazzito. 
E lei arriva, puntualissima. L'ansia. La simpatica ansia: da prestazione, fondamentalmente. 
Mi sono stancata di essere perfetta. Non lo sono, non lo è nessuno. La prestazione non esiste, esiste la personale visione delle cose e la relativa possibile versione dei fatti. E se non piace...e se non piace non posso logorarmi. Basta controllare. Basta.
E ora, cosa dico a me stessa?

Sebbene sarò sempre precisina, attentissima e scrutatrice, riesco a capire quando questo turba il mio equilibrio. Il proponimento è incanalare questa capacità di scrutare per essere profonda in quello per cui ne valga la pena: avere occhi per il mio cuore e trovare la soluzione alle pene, tanto per cominciare. E poi capire di più quelli che amo, cercando di interpretarli e lasciarli essere liberi di essere. Ma questo è il proponimento. E' davvero difficile.
Se la bomba atomica ha rotto gli argini e capovolto la visione di me stessa, sembra esser venuta per far del bene. Bene l'ha fatto, visti i proponimenti. Ma quanto male fa?
Quanto male fa essere lì col cuore aperto? Sono sul tavolo del chirurgo, non sono ancora guarita.
Mentre l'esperto fa il suo dovere io sono lì, ancora nel limbo. Ho capito cosa non andava e sono pronta a rimediare, ma devo pure attendere che lo squarcio sia chiuso. E quello è ancora aperto, ecco perchè, all'inizio di quest'avventura del blog parlavo di corteccia, è quella che mi manca, non ce l'ho. Sono fibra al sole, al vento, alla neve. Mi scotto facilmente. In questo ho perso.
Ho perso la capacità di portare me stessa attaccata al bavaro, fiera. Sono meno efficace, meno forte, meno reattiva, cado più facilmente.

E poi quel sorriso. 
La signorina fantasia un po' mi manca.
Per favore signorina, puoi tornare?