Ecce me

La vedo dura.
E' come quando partecipi a una trasmissione televisiva (!? ma quando mai...) e ti piazzano il microfono tra le mani. Dire chi sei mica si può scrivere. Cioè, si può scrivere, ma come si fa a fare l'elenco?
La cosa più semplice è lasciare la porta aperta.
Appena mi viene in mente un dettaglio rilevante lo segnalo.
Inizio col dire che l'ottanio è il mio colore preferito. Pare che questa tonalità del verde faccia scatenare le ire dell'accademia della crusca dei colori perché si faceva prima a dire verde. Va da sé che manco windows me lo riconosca, la parola ottanio me la da errore di ortografia.
Ma non smarriamoci.

Credo agli oroscopi come credo che si avvererà il desiderio espresso la notte di San Lorenzo: mi piace pensare che sia vero, e se azzecca mi sento con un cielo interattivo sulla testa. Le stelle dicono che sono nata sotto il segno della Vergine. Lo adoro, nel bene e nel male, inizio col dire questo. Sono nata alle 02:00 tra una Domenica e un Lunedì. Era il 28 di Agosto, motivo per cui, pare sia di ascendente Cancro: sventura! Cioè, nel vocabolario degli astri vuol dire che era scritto che sarei stata razionale ma ipersensibile. E' evidente dov'è il gap. Una che pensa sempre ma è vittima delle emozioni è votata alla sega mentale. Ecco questa si che è una mia caratteristica da segnalare, sono una gran pipparola! Faccio dei viaggioni fantasmagorici. Bellissimo. Bruttissimo.

Ho scelto di postare questa citazione da Baricco, perchè adoro l'autore,  e perchè la frase in sé contiene delle parole chiave: sola, custodia, paura, libro. Alcune di questi sono concetti, come paura, che purtroppo mi è molto familiare. Altre sono parole evocative di un universo fatto di piccole me: il libro è fondamentale nella mia vita; il termine custodia è poeticamente ineccepibile, e io adoro il suono delle parole; l'aggettivo sola è di libera interpretazione, lo considero negativo o positivo a seconda dei periodi.

Questo è un dipinto. Mi hanno colpito i suoi colori e le linee sinuose. L'arte entra nella mia vita non prestissimo, ma una volta dentro ha condizionato il modo di vedere le cose. Il colore è diventato un aspetto da cui non riesco a prescindere, entro ed esco dalle tonalità a seconda dell'umore. Il colore fa parte delle mie emozioni.

 
L'immagine in sé è chiara: un essere delicato e naturalmente perituro come la farfalla ha pensato bene di cimentarsi in un'impresa faraonica: ce la farà? Chissà, la visione che abbiamo a questo stadio è che sta tirando. E tiriamo pure.
Certi esseri, sotto sotto, nascondono dei poteri che la natura aveva previsto, ma non aveva dato modo di sperimentare. Che ci sarà su quella scala di così allettante? Me lo sono chiesto. E che ci farà una farfalla con una pietra? Mi sono chiesta anche questo. Mi piace immaginare che non le sia stata imposta, ma abbia scelto lei stessa di tirarla su. Perchè tutto è in come la vedi





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