lunedì 4 marzo 2013

TORNANDO A PROUST...

Il condominio che ci ospita fuggiaschi da quasi un anno qui a Pescara è un prisoide (reminiscenza linguistica barese) nel mezzo del nulla. Da circa un mese però, hanno inaugurato un caffè proprio sotto il nostro portone, e per noi è una festa! Siccome siamo gente comoda, viziosa e golosa, abbiamo fondato la setta dei "sabato mattina con cornetto caldo", per cui Gianvito, appena sveglio, si infila una tuta e corre giù a raccattare la colazione. Sabato mi è toccato un bel cornetto ai cereali, delizioso! Il mio piccolino ha scelto un mini cornetto alla ciliegia.
Non è un gran mangione, per cui ha mollato presto il cornetto, attirato da altre e più interessanti attività.
Con mio sommo dispiacere mi è toccato finire il suo dolcetto. 
E' qui che Proust mi ha baciata dall'alto.
Che il caffè qui sotto si chiami Caffè Parigi è un caso.
Ho dato un unico morso, convinto e incuriosito: proviamo sta marmellata di ciliege, e così sia!
E' apparsa mia nonna paterna...epifania! 
La marmellata era pari pari a quella con cui era solita farcire i suoi biscotti. Erano dolcetti poveri, fatti di pochi ingredienti, ma nascondevano un cuore dolce di frutta. Erano il frutto di una stesa di pasta frolla, interamente ricoperta da un sottile strato di marmellata, e poi avvolta su se stessa a formare una sorta di panzerotto gigante, lungo e stretto. Una volta arrotolata, la pasta veniva tagliata in senso trasversale a formare dei piccoli trapezi, i nostri biscotti, per l'appunto. 
Ormai novantenne quei teneri dolci non li prepara più, ma li ricordo con estrema chiarezza, mi venivano offerti ad ogni visita, e lì per lì, all'epoca, non è che li mangiassi con convinzione: i bambini, anche quelli degli anni '80, come me, sono un po' figli dell'industria, i sapori genuini li trovano troppo grezzi e poco accattivanti, meglio la crema chimica del Mulino Bianco (checché vogliano farci credere Antonio Banderas e le sue galline!).
Però, a ricordarli adesso, quei dolcetti...
Il loro gusto "della memoria" acquista dolcezza, fino a recuperare dentro di sé, inglobandola, una quantità innumerevole di piacevoli sensazioni, tenere, pure, zuccherine. Sono i sapori dell'infanzia. Non c'è nulla di più buono. 
Addentando in questo presente un cornetto pescarese, ho avuto una serendipity, perchè cercando semplicemente di capire se fosse buono o meno il dolce, ho trovato un'altra cosa!
Ho risvegliato la mia bambina addormentata, l'ho proprio recuperata! Ci siamo guardate un attimo, lei mi ha strizzato l'occhio, io le ho sorriso. Ho mandato un bacio volante alla mia nonnina e ho cominciato bene la giornata.

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